Retroscena - il teatro alla radio

Giovedì 11 febbraio 2021 - ore 20.30

 

    IN TRENO CON SEGANTINI

    Dal teatro di Pergine

      liberamente tratto da Giovanni Segantini, Lettere e scritti sull'arte

     voce recitante Denis Fontanari 

atmosfere sonore Iacopo Candela 

adattamento e regia Giuseppe Amato

 

In collaborazione con Radio Dolomiti

Per ascoltarlo clicca qui

Dalle 21.00 lo trovi su retroscena.org

Un viaggio meraviglioso tra Milano e la casa in svizzera all'interno dei pensieri del maestro Giovanni Segantini: la sua percezione del mondo, le sue idee sulla natura, la sua visione del simbolo come interpretazione del cosmo. 

Per una volta la famosa riservatezza del pittore di Arco viene messa a nudo, sedendoci in poltrona accanto a lui, sulla carrozza del treno che lo porterà alla cara casa di Savognino. Viaggio (im)possibile in una magnifica illusione!

 

Note di regia:

Il progetto nasce da un immaginario viaggio del maestro Giovanni Segantini nei paesaggi interiori della sua anima e in quelli fisici della sua vita: dall'infanzia trascorsa ad Arco con la perdita della madre, alla scoperta di Milano con le sue avanguardie e i suoi primi studi in accademia, fino al trasferimento, prima in brianza e poi alla cara svizzera. a queste geografie fisiche si accompagnano moti interiori, vivi e mai scontati, fatti di una ricerca artistica ininterrotta che durerà tutta la sua vita. 
anche la messa in scena quindi rispecchierà questo continuo movimento dell'anima e del corpo, sviluppando la narrazione attraverso più cifre stilistiche e canali tematici sempre vari e mai scontati, come linee di un binario che corrono ora in parallelo, ora incrociando le proprie strade, ora sviluppando salienti punti di contatto, per creare in ultimo un unicum sfaccettato e ricco di interesse , come  fu del resto il percorso di questo straordinario artista.  Quindi alla recitazione teatrale si affiancherà un coro di figure mute e parlanti che gravitando coreograficamente intorno a lui, ricreeranno momenti della sofferta infanzia, le evoluzioni del pensiero creativo,  la gestazione del il rapporto amoroso con i suoi paesaggi, e le sue montagne.
I linguaggi usati quindi saranno quelli del teatro di prosa classico, ma anche del teatro fisico. nonchè coreografico.
Poco prima di morire il pittore assistette a un'opera lirica scritta dall'amico fraterno Luigi Illica e musicata dal maestro Pietro Mascagni:  Iris, una favola poi poco rappresentata. Nella semplicità di quella storia fantastica e delle sue bellissime arie, il pittore di Arco ritrova se stesso di molti anni prima, ripensa a tutto il suo percorso fino a lì e ne trae ispirazione per raccontarsi senza paure  come in un intimo diario. tra quelle straordinarie musiche che faranno da colonna sonora allo spettacolo Segantini ritroverà se stesso bambino nell'orfanotrofio dove fu quasi prigioniero, proprio come la protagonista dell'opera di Mascagni, ma anche scoprirà il suo avvicinamento quasi filiale con la montagna,  l'articolarsi delle teorie divisioniste e poi simboliste, e il suo rapporto con la natura  come madre viva e generosa, così da renderlo un pittore mai scontato e profondamente spirituale.

 
 

 

                          

                                                                     

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