Retroscena - il teatro alla radio

Giovedì 26 novembre 2020 - ore 20.30

Terza di sette puntate registrate nei teatri di Pergine, Meano e Villazzano della durata di circa 30 minuti l’una.

Una collaborazione tra Radio Dolomiti e ariaTeatro, Teatro E, Teatro delle Garberie, Fondazione Caritro, Provincia Autonoma di Trento, Comune di Trento e Comune di Pergine.

Conduce Maura Pettorruso.

Contenuti a cura di Denis Fontanari, Chiara Benedetti, Mirko Corradini e Iacopo Candela.

 

       PUNTATA 3 - NON DIRMI CHE E' AMLETO

       Dal Teatro di Villazzano

con Giuliano Comin e Andrea Visibelli

regia Mirko Corradini

produzione TeatroE

 

In collaborazione con Radio Dolomiti

Per ascoltarlo clicca qui

 

Reinventare, destrutturare, allontanarsi da Amleto per osservarlo da lontano e darne una lettura nuova.

Noi crediamo che la vicenda di Amleto porti con sé un carico di contenuti e significati attualissimi e di cui è necessario farsi messaggeri. Questi significati profondi sono tuttavia molto difficili da raggiungere, specialmente per un pubblico ormai largamente disabituato ai classici. Uno spettatore che si siede per vedere Amleto rischia di rimanere rapito dalla bellezza dell’eloquio, spesso rimanendo sul tema del “dramma familiare” e difficilmente riuscirà a penetrare la complessità dell’opera per giungere alle tematiche più profonde: lo scontro generazionale, la pressione sul singolo da parte delle aspettative degli altri, il conflitto tra dovere e istinto, l’ amore non corrisposto, il sacrificio in nome di un ideale, la denuncia della corruzione nella politica, la disillusione nei confronti del potere politico, il conflitto tra amicizia e dovere, la tensione tra pentimento e redenzione, vendetta e giustizia. Il nostro obiettivo è quindi partire da questi contenuti, esaltarli, isolarli dal “rumore” della bellezza verbale ed offrirli al pubblico mediante l’impatto del teatro fisico e l’eleganza della clownerie.

Questa restituzione al pubblico è frutto del lavoro preliminare che è stato fatto sul testo, alla ricerca del progetto della messa in scena. La scelta è abbastanza chiara: dare voce ai punti di vista meno ascoltati dell’opera e quindi all’antagonista, re Claudio, e ai becchini, che rappresentano il comico/grottesco. Infine, per evocare lo spirito dissacrante del clown, un brevissimo contributo comico che funge da riassunto dell’intera tragedia.

  

 

 

                          

                                                                     

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