Sex machine
Un popolo di santi, poeti, navigatori e puttanieri
Giovedì 19 febbraio 2015 - ore 20.45
una produzione di La Corte Ospitale
di e con Giuliana Musso - e con “Igi” Gianluigi Meggiorin
regia di Massimo Somaglino
collaborazione al soggetto di Carla Corso - suono e luci di Claudio Poldo Parrino
distribuzione e organizzazione di Miriam Paschini
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Un’attrice e un musicista danno voce e anima a sei personaggi che, visti in sequenza, formano un quadro di contemporanea umanità, complessa, multiforme, ridicola, sincera. Dino, pensionato, nostalgico delle case chiuse. Vittorio, agente di commercio, il cliente perfetto. Monica, mamma di Cristian, castigatrice dei costumi. Silvana, una professionista. Igor, ventenne, magazziniere, un arlecchino appassionato di lap-dance. Sandro, imprenditore nordestino, fallito. Hanno tutti in comune due cose: appartengono alla cultura del nord-est e trovano soddisfazione ai loro bisogni e ragione alle loro paure nel variegato
e complesso mondo dei rapporti sessuali a pagamento.
Una chitarra Gibson semiacustica è suonata dal vivo e senza sosta. La musica offre allo spettatore spazio per ascoltare ciò che non si può raccontare, è sostegno e contrappunto alla rivelazione dei personaggi, insegue, precede, provoca e rivela il lavoro di improvvisazione di Giuliana Musso. A ciascun personaggio corrisponde un ambiente musicale e le canzoni – tutte originali – concorrono alla drammaturgia dello spettacolo. Le prostitute si possono chiamare in molti modi: donnine allegre, lucciole, belle di notte, puttane, troie, bagasce, battone, mignotte, zoccole, meretrici, fallofore, sex workers...
I clienti si chiamano clienti.